Calcolosi vescicale

Per calcolosi vescicala si intende la presenza di “pietre” (di dimensioni variabili da pochi mm fi a qualche cm) all’interno della vescica. I calcoli vescicali possono essere di origine renale oppure generarsi direttamente all’interno della vescica.

Rispetto ai calcoli del rene, la calcolosi vescicale è quindi spesso secondaria; cioè è riconducibile ad una causa differente come per esempio una ostruzione del collo vescicale che non permette il completo svuotamento della vescica al termine della minzione. Questa è la situazione tipica dell’ipertrofia prostatica benigna (l’ingrossamento della prostata). In assenza di ostacoli ad un corretto svuotamento della vescica, praticamente tutti i calcoli che provengono dai reni e dagli ureteri vengono espulsi senza problemi. In caso di ostacolo si può invece verificare la rapida crescita di un piccolo calcolo disceso dal rene che si è fermato in vescica, oppure la formazione “ex novo” di un  calcolo direttamente nella vescica. In questo processo di crescita gioca un ruolo fondamentale la presenza di infezione urinaria batterica che si sviluppa sovente quando esista un ristagno di urina in vescica.

I calcoli vescicali posso rimanere a lungo asintomatici e non dare segno della propria presenza. Spesso questo accade perché i sintomi prevalenti che avverte il paziente sono legati alla causa del mancato svuotamento della vescica (es ipertrofia prostatica) e non direttamente alla presenza dei calcoli. I sintomi dei calcoli vescicali possono divenire evidenti quando irritano la parete della vescica e includono: sangue nelle urine, difficoltà ulteriore d urinare, stimolo urinario frequente, dolori al basso ventre e a volte irradiati lungo il pene. Oltre ai sintomi già citati, in questi pazienti può comparire la febbre e/o la presenza di urine torbide; entrambi sintomi di infezione urinaria.

DIAGNOSI

In presenza di calcolosi vescicale va sempre valutata la presenza di ostruzione e il  trattamento della calcolosi deve comportare la risoluzione anche dell’ostruzione al deflusso dell’urina (per esempio l’ ipertrofia prostatica).

La diagnosi avviene spesso durante i normali accertamento che vengano eseguiti in corso di accertamenti per la ipertrofia prostatica e si avvale comunque dell’utilizzo dell’ecografia dell’apparato urinario. In caso di diagnosi non certa può essere utile ricorrere alla TAC oppure alla esecuzione di una cistoscopia flessibile.

TERAPIA

La terapia della calcolosi vescicale è sostanzialmente endoscopica e solo raramente chirurgica. E’ sempre imperativa non solo la rimozione dei calcoli stessi ma anche la correzione della causa che ne abbia consentito la formazione. I calcoli della vescica sono spesso rimossi durante una procedura chiamata Cistolitotrissia. Questa procedura consente di introdurre uno strumento operativo fino in vescica lungo l’uretra (il canale da cui viene emessa l’urina all’esterno).  Attraverso questo strumento si introduce quindi una fibra laser ad Olmio che consente la polverizzazione/frammentazione completa del calcolo. In alternative altre forme di energia utilizzate in passato, ed attualmente ritenute meno efficaci del laser ad Olmio, sono: i dispositivi ad  ultrasuoni, dispositivi balistici o elettroidraulici.

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